La leggendaria Brigata Criminale
La brigata criminale o, come la chiamano in centinaia di film, telefilm e romanzi, la “Crim”, è senza dubbio la più celebre brigata della polizia giudiziaria francese e una delle più famose del mondo.
Erede dei servizi della Sûreté, quella dell’ispettore Cluseau, la Crim è stata creata con un decreto ministeriale il 29giugno del 1912. Ma all’epoca non era che la prima sezione di una brigata più vasta che contava già oltre trecento poliziotti. La seconda sezione era incaricata della repressione dei furti e la terza si occupava di truffe, imbrogli e falsificazione di moneta.
L’atto di nascita ufficiale della Crim, risale dunque al primo dicembre del 1924 con il nome di Brigata Speciale n. 1, ma occupava già i locali nei quali si trova attualmente; terzo e quarto piano, scala A al 36 del quai des Orfèvres. Un indirizzo mitico che ha fatto sognare generazioni di scrittori e cineasti. Uno per tutti, il celeberrimo film di Henry Georges Clouzot, 36 quai des Orfèvres, nel quale il grande Louis Jouvet interpretava un vecchio ispettore principale alla vigilia della pensione.
Ma il primo a rendere famoso questo edificio grigio e serioso è stato Georges Simenon che, all’epoca, come giornalista di cronaca dell’Intransigeant, saliva frequentemente i 148 scalini ricoperti di vecchio linoleum nero che portano agli uffici della Crim.
L’allora patron della brigata si chiamava monsieur Nicolle e fumava oviamente la pipa. Questo signore, senza saperlo, divenne il modello del commissario Maigret. «Il personaggio del commissario Maigret costituisce d’altra parte uno dei più grandi falsi nella storia della brigata» racconta Maurice Gouny, ufficiale di polizia dal 1946 al 1963 e memoria vivente della Crim, «poichè nei suoi romanzi ha sempre lavorato da solo. Nella realtà, alla brigata criminale non esiste che il lavoro d’equipe.»
Questo non ha naturalmente impedito a Simenon di rendere immortale questa brigata nella quale, nemmeno a farlo apposta, molti dei patrons che si sono succeduti al comando fumavano la pipa.
È stato subito dopo la Liberazione, al fine di evitare una confusione con quelle sinistre brigate collaborazioniste che davano la caccia alla resistenza e agli ebrei, che la Brigata Speciale n.1 è diventata la Brigata Criminale. Il suo primo patron, monsieur Pinault (il cui nome ricorda stranamente il Pinaud di San-Antonio) si è insediato nel famoso “ufficio 315” il 22 agosto 1944 mentre alla periferia di Parigi ancora si combatteva contro i tedeschi.
Molti altri hanno occupato quell’ufficio dopo di lui. Alcuni di loro sono divenuti Prefetti, come la celebre e bellissima Martine Monteil, autrice dell’interessante best seller Flic tout simplement, altri si sono rifatti un nome in letteratura. Altri ancora hanno terminato la loro carriera all’IGS, l’Inspection Générale des Services, gli Affari Interni della polizia francese, che viene anche chiamato Il cimitero degli elefanti.
L’elitismo non si trova nei corridoi della Crim, tutt’al più un bricciolo di vanteria compare nelle parole dei più anziani. I giovani flic della brigata preferiscono parlare delle condizioni di lavoro oggi molto migliori e, soprattutto del fattore tempo che permette di dedicarsi interamente ad ogni inchiesta. «Noi lavoriamo sulla durata» racconta una investigatrice, «abbiamo la possibilità di dedicarci totalmente a un singolo caso di omicidio, in caso di bisogno, anche per lunghi mesi. alla Crim il tempo non conta, la sola cosa importante è il risultato.» E questo è positivo nel 70% dei casi, un record invidiato dalle polizie di molti paesi.
Un record costato anche parecchio sangue. Ogni primo novembre la Crim onora i propri morti in servizio.